
Flow. Arte contemporanea Italiana e Cinese in dialogo, visitabile dal 25 Marzo al 7 Maggio 2017 nella Basilica Palladiana di Vicenza, non è una mostra italiana sulla Cina ma una progetto espositivo innovativo nelle modalità, realizzato in dialogo e collaborazione diretta con rappresentanti dell’arte e della cultura cinesi. Prova ne è il Comitato Scientifico composto da membri di entrambe le provenienze, a partire dalla curatela italo- cinese.
Chi mi affianca in questo progetto in qualità di curatore è infatti il prof. Peng Feng, critico e curatore di mostre, fin dal 1997 ha insegnato Estetica, teoria e critica dell’arte all’Università di Pechino, all’Università Qinghua e alla Central Academy of Fine Arts di Pechino. Come membro operativo dell’Associazione internazionale di Estetica ha organizzato il XVIII Congresso di Estetica a Pechino nel 2010. È particolarmente interessato alla teoria dell’arte contemporanea e con James Elkins ha organizzato il Forum sull’arte cinese contemporanea a Pechino nel 2009. Ha curato numerose esposizioni, tra cui il Padiglione cinese alla Biennale di Venezia 2011 e la prima Biennale di Arte Contemporanea dello Xinjiang 2014. Ha pubblicato 9 libri accademici, 7 traduzioni e oltre 100 articoli sull’estetica e l’arte contemporanea sia in cinese che in inglese.
In qualità di esperto di Estetica orientale, Marcello Ghilardi entra a far parte del comitato scientifico di Flow fin dalla prima edizione avvenuta del 2015 all’interno della Basilica Palladiana di Vicenza. Ricercatore in Estetica all’Università di Padova, ha tradotto dal cinese e curato l’edizione italiana di Shitao, Discorsi sulla pittura del monaco Zucca Amara (Milano, 2014). Alcuni consigli di lettura pubblicati dal filosofo per chi volesse approfondire il multiforme tema dell’estetica contemporanea a cavallo tra oriente e occidente: L’enigma e lo specchio. Il problema del volto nella pittura contemporanea. (Padova, 2006); Filosofia dell’ interculturalità (Brescia, 2012); Il vuoto, le forme, l’altro (Brescia, 2014); The Line of the Arch (London, 2015); L’estetica giapponese moderna (Brescia, 2016), oltre a un libro d’arte che raccoglie parte della sua opera pittorica: Nella distanza della luce (Milano, 2014).
Per l’edizione 2017 il comitato scientifico di Flow si avvale di una nuova collaborazione, quella di Riccardo Caldura. Curatore e docente di Fenomenologia delle Arti Contemporanee e Beni Culturali dell’Età Contemporanea insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1994, della quale è attualmente membro del Consiglio Accademico. Laureato con Umberto Galimberti e Giuseppe Mazzariol alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Venezia, fra il 1988 e il 1994 completa la sua formazione fra Salisburgo, Vienna e Monaco si avvia alla docenza. Dal 1989 affianca alla ricerca teorica, la curatela di mostre d’arte, attività che lo porta a collaborare a più riprese con il Comune di Venezia a partire dal 1996 organizzando esposizioni, seminari, convegni e progetti di public art. Al centro della sua produzione di saggi e articoli si collocano tematiche quali il rapporto fra arte e tecnica, l’analisi di figure cardine (Hugo Ball, Marcel Duchamp, Gerhard Richter) e del linguaggio formale del moderno, gli aspetti della ricerca artistica contemporanea italiana, la produzione d’arte nell’ambito pubblico.
Il fondamentale contributo dell’artista Iler Melioli, già protagonista della prima edizione di Flow, con l’opera Connections (ritagli di un pensiero visivo), spazia dalla selezione all’analisi delle opere passando dall’allestimento al concept stesso dell’esposizione. Nelle sue parole si coglie il senso profondo del progetto: “.. con l’opera d’arte si afferma una priorità dell’oggetto rispetto all’interpretazione, in quanto l’interpretazione segue il momento della fruizione. L’interpretazione non può anteporsi all’opera conferendole statuto ontologico in quanto rimane una delle possibili risposte al percepito le quali hanno senso in rapporto all’opera e alla sua significazione”, il testo è tratto dal catalogo della prima edizione di Flow arte contemporanea Italiana e Cinese in dialogo, ancora disponibile online sui siti ibs.it e Hopeli.it. Alla base dei suoi lavori, esposti in tutta Italia, una ricerca che muove attraverso lo sviluppo della scultura oggettuale e si avvale delle risorse tecnologiche e delle materie reperibili nel mondo industriale. Per approfondire il curriculum di Iler Melioli clicca qui.
Chiamata ad avvicinare il mondo della cultura a quello dell’impresa, l’esperta di marketing e pubbliche relazioni Elena Appiani. Studi di Diritto Internazionale all’Università di Padova, matura interesse e esperienza nel marketing, nella comunicazione e nelle pubbliche relazioni. Presso Confindustria Vicenza costituisce la funzione di marketing associativo e la coordina per circa 10 anni prima di passare alla libera professione. Per Flow si occupa di tenere aperto il dialogo con le realtà industriali del territorio, perché anche alla base di scambi economici internazionali c’è sempre un incontro tra culture diverse dalla cui tematizzazione non si può prescindere.
Ulteriore voce Cinese nella realizzazione di Flow è rappresentata dalla gallerista Ru Jie, fondatrice della rinomata EGG Gallery di Pechino. Due hall espositive per 1000 metri quadrati situata nel Chaoyang District, uno dei più importanti centri economici e culturali della capitale. La selezione artistica della galleria è focalizzata su artisti contemporanei cinesi e stranieri dal forte potenziale. Per chi si trovasse a Pechino ecco le coordinate: No 327, Cao Chang di Art Zone, Chaoyang District, Beijing.
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