Stefano Arienti, Born in 1961 in Asola, Mantua. Lives and works in Milan, Italy.

Ha insegnato all’Accademia Carrara di Bergamo e all’Università IUAV di Venezia. Partecipa alla prima mostra collettiva nel 1985 alla ex fabbrica Brown, Boveri & Cie dove incontra Corrado Levi, il suo primo maestro.

Il suo linguaggio artistico è ispirato ai movimenti dell’arte povera e dell’arte concettuale. Il suo lavoro è realizzato sperimentando diversi materiali, quali semplici sacchetti di plastica tagliati come alghe e materiali cartacei per una serie di sculture dette turbine. I materiali di base sono trasformati attraverso interventi minimi, ripetitivi e sistematici, realizzati rielaborando oggetti di uso comune e immagini di carattere popolare per la creazione di forme ed effetti estetici imprevisti ed inediti, prediligendo la carta sia come supporto che come materiale plastico.

Nel 1989 ha ideato una serie di manifesti ottenuti con tessere per puzzle. Due anni dopo ha elaborato una serie di libri manipolati il cui testo è stato cancellato completamente. Dal 1995 i libri diventano enormi, e le sue opere assumono grandi dimensioni, interagendo con lo spazio urbano. I suoi interventi si estendono alla creazione di ambienti site specific, sollecitando in alcuni casi l’interazione del pubblico, come: I murazzi dalla cima a Torino, Corte di Dei sempre ai murazzi di Torino, fino al Tappeto esposto al castello di Rivoli.

Nel 1999 sposta il suo interesse verso le arti grafiche, in particolar modo verso il disegno.

Tra il 1999 ed il 2002 Stefano Arienti ha partecipato al Progetto Zingonia, progetto multiculturale e interdisciplinare, attivando un laboratorio artistico in cui ha svolto una ricerca sui nomi dei bambini nati a Zingonia (BG). Nel 2001 nell’ambito del programma Urban2, attraverso Nuovi Committenti l’artista insieme alle mediatrici dell’associazione a.titolo, ai cittadini e alle scuole, nell’area di Mirafiori a Torino realizza Multiplayer un campetto multifunzionale attrezzato dove i ragazzini possono giocare senza arrecare disturbo agli altri abitanti.

Ha partecipato a programmi di residenza per artisti in Francia, Stati Uniti e India. Nel 1996 ha vinto il primo premio della XII Quadriennale di Roma. Nel 2005, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte ha tenuto una retrospettiva del suo lavoro. Nel 2008 la monumentale mostra Italics: Arte italiana fra tradizione e rivoluzione, 1968-2008 a Palazzo Grassi, curata da Francesco Bonami, comprendeva l’opera di Arienti Cassetto con strisce del 1987-1989, esposta anche nel 2009 al Museum of Contemporary Art Chicago.

  • Nel 2007, Arienti ha esposto Library, un paesaggio di 400 staia di frumento con 99 libri sepolti all’interno, da Art Pace, per la loro International Artist-In-Residence Program
  • Nell’autunno del 2010, Arienti ha allestito la sua terza personale, natura, natura, natura al greengrassi di Londra
  • 2011: “ All’ Aperto”, Fondazione Zegna, Trivero, curated by Barbara Casavecchia and A. Zegna
  • 2012: “Ailanthus” , Isabella Stewart Gardner Museum, Boston
  • 2012: “Custodie vuote”, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice, curated by Francesca Pasini
  • 2012: “Fenix”, Teatro la Fenice Venice, with Foofwa d’Imobilité
  • 2013: “Algae”, Foscarini Spazio Soho, New York

Didascalie opere alla Biennale dello Xinjiang
Robinia 4, inchiostro oro su telo anti polvere da ponteggio, cm 313×170, 2009
Robinia 2, inchiostro oro su telo anti polvere da ponteggio, cm 314×168, 2009

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